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Adamello: 1916 - 2016



È una meravigliosa giornata in tempo di pace: ma la guerra è stata lunghissima e terribile, come solo l'inverno in alta quota sa essere.
Non sapremo mai com'è stato: ma chiederselo rimane un interessante esercizio di consapevolezza.
E così il mio freddo alle mani toccando le catene gelide è solo un ridicolo capriccio.
Il Pian di Neve bianchissimo dopo la spolverata autunnale, è un regalo di quelli che solo con molta pazienza si possono comprendere e meritare.
Ma lo spettacolo è a metà: impossibile liberarsi dei fantasmi.
Molti alpini e kaiserschützen riposano nel ghiaccio, proprio qui, vicino a me, chissà quanti. Invisibili, ogni tanto la montagna li restituisce intatti, a monito perenne; e noi li portiamo a valle, a ingrossare le fila degli ossari militari. Pensa, erano europei anche loro. Ma ora non è il momento di pensare a cose tristi!
La montagna è conquista, sfida contro gli elementi, volontà umana che vince la natura, non è così?
E invece guarda un po', qui l'uomo ha perso, una volta per sempre, e ha vinto l'Assurdo.
Dalle vette si torna a casa stanchi però sempre felici; ma è una felicità strana, stavolta.
Quante lacrime avrebbe versato la montagna, se solo avesse avuto gli occhi per piangere?






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