Lo Stelvio è uno dei miei luoghi preferiti. Uno dei luoghi in cui ho lasciato qualcosa di me, in epoche diverse della mia vita. Perciò mi piace sempre tornarci. Ho imparato presto ad amare queste montagne. All’inizio non sapevo neanche perché, e di cosa esattamente mi ero innamorata. Succedeva credo in settembre, in un periodo di struggente nostalgia per l’estate fuggita via in fretta e per la natura che mi circondava, la natura senza richieste e senza pretese, che bastava a se stessa, in cui avrei voluto mescolarmi per essere invisibile. Non sapevo cosa fosse ad attirarmi così tanto: il cielo terso, l’odore di legna bruciata che preannuncia l’arrivo dell’inverno, l’aria frizzante e i colori, nitidi e chiari alla luce del sole d’autunno: tutto, tutto intorno a me era puro struggimento, una ricerca inesausta, una nostalgia per qualcosa di indefinito e indecifrabile. Salivamo con il pulmino dello sci club e ancora queste curve non avevano il senso che hanno oggi: le pendenze,...
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