Dunque è questo, il mondo che cambia? L’inverno che non è mai arrivato, le piante assetate sotto il sole, l’attesa della pioggia come un miraggio lontano? E poi entrare al supermarket e accorgersi che le scelte giuste forse non sono più possibili, o non lo sono mai state. Ora esistono solo scelte fatali. Siamo in tanti, e ognuno vuol fare le stesse cose: una grigliata alla domenica e un tuffo nel lago o nel fiume o nel mare. Una sciata su neve artificiale prodotta durante la notte con l’acqua del laghetto, che presto finirà. Al rifugio insalata e acqua in bottiglia. E stasera supermarket e pescheria: stasera si mangia e si beve. Ovunque la ressa si accalca. Ovunque si vogliono portare con sé le comodità di tutti i giorni. Ogni cosa è usa e getta. L’esperienza fine a se stessa non esiste più. Miliardi di foto e video di momenti effimeri intasano i nostri telefoni e riempiono al contempo server oltreoceano, e diventano qualcosa di fisico oltre i Giga e oltre iCloud, e i serv...
Cicloracconti & Itinerari